29/12/07

Il diritto al raspone.

Un amico mi racconta di una conoscente che abbiamo in comune.
Mi dice che un giorno si è alzata in piena notte e ha trovato il marito, calzone calato, in atteggiamento (o forse è meglio dire in azione) inequivocabile davanti al computer e alle immagini downloadate dentro.


Lei ha urlato allo scandalo. Alla fine della relazione.
Matrimonio in crisi.


Un altro amico con la moglie incinta l’altro giorno si lamentava che lei, viste le condizioni, ultimamente è molto meno disponibile, quindi lui dovrà andare di mano.
Cosa che lo fa sentire un quindicenne.

?!

Io credo che certi momenti di intima solitudine siano alla base di un rapporto che funziona.
Credo che sia giusto, a un certo punto, capire che è il momento di non andare di là, quando lui è in salotto da solo, alle due di notte, e il volume della TV non si sente.

Credo che sia assoluta delicatezza, quando lui si alza dal letto e ti dice “vuoi la colazione?” e tu che strizzandogli l’occhio gli dici “lasciami qui altri dieci minuti. Da sola”.


Io sono assolutamente dalla parte della masturbazione.
Mani in alto chi non la pensa come me.

28/12/07

Amami, bastardo!

Non so voi, ma io dal Dottor House mi farei dare chilometri di cazzo.
Finalmente abbiamo smesso con gli eroi candidi.

Quelli o tutti buoni o tutti cattivi.

Voi per chi patteggiavate in Star Wars?

E quante volte avete sperato che i dobermann di Higgins riuscissero ad azzannare alle palle Magnum P.I.?

Parliamo di Hazzard? Perché quella gran topa di Daisy non l’ha mai schifata nessuno?

Che voglia di ammazzare di sberle le fatine buone, le sirenette, Harry Potter.

Che gioia, nelle sfilate televisive a piazza di Spagna, veder franare le modelle sugli scalini.

Io, nella corrida, faccio sempre il tifo per il toro.

26/12/07

Che cosa ti ha portato Gesù Bambino?

Lo so cosa volete sapere: la lista dei regali.
Ok.
E’ arrivata una cravatta.
Un completo con un top e una bellissima gonna da femmina (perché ho deciso che nel 2008 mi vestirò da femmina. Bandirò il più possibile i calzoni).
Un favoloso smalto rouge noir di Chanel, colore che mi agghinda le unghie e mi aiuta a scrivere con più piacere anche adesso.
Un set per la fonduta della nutella.
Libri (due)
Un cd/DVD.
Un set con matite colorate e blocco da disegno.
Una moleskine con pennino e inchiostro.
Una borsetta con portafogli abbinato.
La smemoranda.
Creme e saponette per la pelle.
Un completo intimo da babba natala.
Una candela per la casa
Delle manette tempestate di brillanti.

Se faccio il conto delle cose che ho ricevuto senza conoscermi, ne esce un ritratto di una donna poco casalinga, buffa, con un po’ di gola e attratta dalla creatività spiccia, manuale.
Se mi guardo con gli occhi degli altri, vedo una persona nella media, forse neanche troppo interessante.

Però mi faccio ridere da sola.
Io proprio non ci riesco a prendermi seriamente. E mi sa che da fuori si vede.

18/12/07

La figa è figa. Quindi?

Si è fatta dare l’appellativo di Superstar.
Pubblica le sue foto osé dove balla con addosso una minigonna che sarebbe meglio definire giropelo.
Posta messaggi a tutti dicendo di andare a vedere le sue foto di Mikonos per vedere lei e tutta la gnocca che ha popolato l’isola quest’estate.
E allora ci vado a vederla.
Strano addentrasi in questa intimità autorizzata di lei, le foto con gli amici:
lei che prende il sole in topless, lei che balla sulla spiaggia al tramonto insieme a tutta una comitiva e le uscite la sera che finiscono sempre con un cocktail in mano e lei e le sue amiche col culo fuori per fare vedere il perizoma.
E andando avanti è tutta così la sua vacanza: ci sono scatti in ordine cronologico, lo si capisce dall’abbronzatura.
Tutti i giorni uguale. Topless, ballo sulla spiaggia più o meno avvinghiata a qualcuno, serata pseudo porno semi alcolica.
Tutto qui. La sua estate è questa. E anche la sua vita.

Magari è davvero felice.

Mette on line commenti che fanno drizzare il pelo (e non solo quello) ai maschietti.
Chiede consigli su come rasarsi la passera.
Scherza sul fatto che ha copiato il post da un libro e tutti i maschietti ci sono cascati come porcellini (giuro, ha scritto così).
Il ritratto di lei sono le sue enormi labbra col piercing.
Gigantografie di lei che balla in discoteca strizzandosi il seno in favore di macchina.
Sdraiata sui divanetti del Plastic mentre si succhia le dita, languida.

Sulla page del suo space ha messo la copertina del mio libro.
Pare sia il suo preferito.
Me lo ha annunciato con orgoglio come se potesse farmi piacere.

Un uomo che ci conosce entrambe l'ha definita "una troia qualunque". Ma intanto chiama lei. E non me.
Lei che sbaglia gli accenti e gli apostrofi, ma si vede che non è importante.
Lei che comunque piace agli uomini.
Maschi che di fatto le scrivono messaggi.
La portano fuori.
La stendono.

Dai, tiratela fuori voi la differenza tra lei e me.
Ah, vi dico subito che lei è più bella.

Facciamo il gioco delle differenze, vediamo se mi convincete: perché dovrebbe essere meglio farlo con me che con lei? (ammesso che con me sia meglio).

Un punto a mio favore ce l'ho: scrivo un po' con l'apostrofo e non con l'accento.

Siete liberi anche d'insultare. Vediamo se ne cavo qualcosa sulla psicologia maschile.

Annunciazione.

La gente scende dal vagone ordinatamente.
Gli altri non hanno ancora cominciato a salire.
E’ una mattina milanese tranquilla. Come non ne vedo da tempo.
C’è un clima di cortese convivenza prenatalizia.
Prima ancora che lo scambio di passeggeri avvenga, dall’altoparlante scatta la voce del conducente che dice :
“A vetture complete non insistere! Lasciar chiudere le porte!”
La gente fa tutto con calma. Nessuno spinge. Nessuno urla.
E’ tutto di una tranquillità surreale.
Solo la voce è stranamente aggressiva. Fuori sync con quello che sta succedendo.
“Ripeto! A vetture complete si prega di non insistere!”
La gente si guarda perplessa mentre prende posto.
Dei ragazzi dicono tra loro: “Beh, almeno ci faccia salire prima di rompere!”
La vettura è completa, Tutto ordinato.
Nessuno di accalca sulle porte all’ultimo secondo.
“Se si insiste si creano dei ritardi inutili! Lasciar chiudere le porte!”
E infatti sulle porte non c’è nessuno.
La gente si guarda e ride di questa strana litania rabbiosa che viene ripetuta senza motivo evidente.

Poi scatta quella specie di sirena afona della chiusura porte.
Nessuno capisce perché, di default, i conducenti debbano essere scortesi.
A natale siamo tutti più buoni. Magari si sprecassero ad essere più creativi.
Secondo me era il giorno buono per farlo.

Forse ci prendono gusto.

Forse è la loro rivincita: una volta tanto tutti hanno dato retta a ciò che stavano dicendo.

13/12/07

Letterina

Io come regalo di natale vorrei riabbracciare il mio amico Roberto Saviano.

E basta.

03/12/07

Accanimento (ore 21.25)

Hai presente quei giorni dove la mattina comincia con una gomma bucata?
Il tempo di fare pochi chilometri e io dico: sento un rumore strano, pare di stare seduti su un frullino.
E infatti tocca tornare indietro, cambiare auto e arrivare con mezz’ora di ritardo.

Hai presente quei giorni in cui hai la nausea e non vedi l’ora di mangiarti qualcosa di caldo?
Ecco, lo ordini qualcosa di caldo.
E te lo portano. Però è salatissimo.
A te ormai è montata la nausea e rinunci anche a fartelo cambiare. Mangi un boccone di pane.

Hai presente i giorni in cui il treno è in ritardo e prendi al volo quello dopo che miracolosamente arriva in orario? Ecco. Salti su quello in orario e, bella come il sole anche se ormai è il tramonto di un giorno terribile, arrivi in orario alla pensilina degli autobus e aspetti il pullman per tornartene bel bella a casa.

Hai presente quei giorni a 2 gradi, col vento freddo, sul piazzale dei pullman a Varese ad aspettare un bus?
Ecco. Quel quarto d’ora di attesa che diventa venti minuti, che diventano trenta, che diventano quaranta, che diventano porcaputtanastocazzodipullman!
A cinquanta minuti e rotti, smetti di sperarci, pensi che potevi essere a casa da un’ora, e ringrazi dio d’averti fatto conoscere Monica e Marina, visto che se non fosse per la loro compagnia e la loro disponibilità, tu staresti a piedi.

Hai presenti i giorni così? Quando la sfiga le inanella una dopo l’altra?
Ecco.
Io ho appena passato un giorno così.
Sono appena rientrata dalla porta di casa.
Sto per scottarmi la lingua con una minestra bollente.
Aspetto un uomo che, a questo punto, prego che rientri incolume dalla porta, dopo di che tenterò di dormire serenamente.

Ma perché la vita si accanisce con tanta dovizia di particolari su di me?
Il fatto di avermi già fatta piccola e pelosa non è abbastanza?

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