31/01/08

Felicità.

Mentre bazzico in rete lascio in sottofondo la TV.
Sul cinque c'è Striscia.
Fanno vedere Albano che prende a schiaffi una ragazza rea di avergli porto un microfono a forma di cazzo.

Mentre lui risponde alle domande dell'intervistatore scattano risate finte in sottofondo.

Albano si giustifica dicendo che ha reagito così perché c'erano dei bambini.

Intanto passano di nuovo le immagini. E giù risate.

Quest'uomo è quello che canta "felicità" in televisione.
E' un personaggio pubblico.
Va' in televisione.
Lo invitano.
Si parla di lui. Della sua vita.

Si è sposato la Lecciso, e quando lei ha deciso di fare TV lui ha rilasciato un'intervista dove diceva
"pensavo di aver comprato un biglietto per Parigi e invece mi sono trovato a Bagdad".

Albano, sei in Italia.
Se hai sposato una con delle velleità da velina e non te ne sei accorto, forse è perché non ci hai parlato abbastanza.

E a casa mia prendere a schiaffi una donna solo perché ti ha fatto uno scherzo, è una reazione troppo grave.

Quella si chiama violenza.

Percossa.


Mi sembra il prototipo di maschio medio che non si evolverà.
Mi sembra il maschio retrogrado che dice "io ho dei valori". E per difenderli prende a schiaffi una ragazza.

Anch'io ho dei valori.
E per fortuna non coincidono coi tuoi.

Ok. Adesso facciamo partire le risate finte in sottofondo.

30/01/08

Questa è solo per i pubblicitari.

Oggi a pranzo coi miei due direttori creativi.

Rosselli : "...ieri ho visto Roberto"

Mi guardano.

Rosselli: "Lo conosci? Battaglia"

Io: "Chi? Il parrucchiere?"


Il mio essere fuori dal mondo pubblicitario mi fa sembrare straordinariamente snob.

Io non frequento.

Io abito lontano.


N.B. Pare che Roberto Battaglia sia un noto direttore creativo.
Ovviamente non so di che agenzia.

28/01/08

E' quasi carnevale.

E' da una vita che non faccio nulla per carnevale.

Però i vari travestimenti fatti da piccola me li ricordo.
E sono stati nell'ordine:

La fatina (con tanto di imbarazzante cono in testa)

La principessa (in abito lungo viola, ma senza coroncina. Per l'occasione riproponevo anche la bacchetta da fatina. Tanto quando sei principessa puoi fare quello che vuoi).

La cannibale (con gonnellino colorato e frangette alle caviglie)

La ricciolina (mia madre mi aveva fatto questo vestitino che aveva ricoperto di nastri arricciati. cosa volesse dire non lo so).


Il fantasma (che può sembrare normalissimo, ma sotto il lenzuolo ero cosparsa di croste visto che avevo la varicella. Insomma: un mostro nel mostro.)


La spagnola (definizione che andavo in giro a sottolineare, visto che la gente mi guardava e diceva "che zingarella!" e io a puntualizzare su cosa fossi. Un macello ogni volta).

La fidanzata di rambo (occasione in cui potevo menare a sangue i maschietti senza sensi di colpa).

Il prete ( quella volta avevamo organizzato tutto un corteo matrimoniale impeccabile. Davo via benedizioni come il pane).

Ecco. Poi basta.

Dovessi farlo ora non so.
Mi piacerbbe tanto travestirmi da cibo. Si. Una bella torta gigante. O un sandwich.
Oppure uno di quei vestiti meravigliosi alla Maria Antonietta coi corpetti rigidi e le tette fuori.

Ecco, quello potrei fare i capricci per non toglierlo più.

21/01/08

Poi dite che sono stronza.

E allora non dico niente.

Chiara Zocchi, mia coetanea e compaesana, autrice di due libri, sarà opinionista fissa a Markette.

Dal suo myspace si legge questo:
"Ci sono delle cose che ho pensato
ma non scritto
e delle cose che ho scritto
ma non pensato.
Ci sono infine delle cose che non ho né pensato né scritto.
E queste ultime sono quelle che mi interessano di più. "

E ancora:
"sogno della crema idratante

stanotte

ho sognato che avrei dovuto mettermi
la crema idratante
ma non l'ho messa
e così stamattina mi son svegliata con la pelle secca
..cosa vorrà dire?

p.s. ho anche gli occhi secchi"


Ora: Io ho la mia personalissima opinione. E può anche essere sbagliata.
Non riesco mai a stare sveglia abbastanza per vedere Markette.
Se qualcuno di voi è più nottambulo di me e ama quel programma, poi mi dice com'è?

Graaaaaaaazie!

19/01/08

19 gennaio.

Oggi è il compleanno dell’uomo che mi ha fatto scoprire i miei piedini.
Erano attaccati lì da una vita e non me n’ero accorta.

Meno male che me li ha fatti notare lui.

Certo, poi ha fatto tante altre cose straordinarie, ma questo non è il luogo.

Tesoro, Buon compleanno in mondovisione!

17/01/08

A volte capita.

Capita di conoscere gente in rete.
Capita di scambiarsi mail, numeri di telefono.
Capita di diventare amici, spartirsi storie, musica.
Capita di sentirsi.

Poi a un certo punto capita di non sentirsi più.
Per un po’ troppo tempo.

Allora cerchi nei numeri di telefono perché ti si è fulminato l’hard disk e hai perso tutto: le sue mail, le sue foto, i suoi racconti.
Hai solo un cellulare al quale non risponde nessuno.
Hai solo una mail alla quale non risponde più.
Hai solo il ricordo del lavoro che faceva, ma anche a chiedere informazioni nessuno ti dice niente.


Passi mesi senza risposta.
E speri di avere la sensazione sbagliata.


Poi un giorno capita di ricevere una mail.
Proprio da quell’indirizzo.

E lui ti spiega che capita di stare male:
capita di avere un aneurisma, che ti annulla il mondo attorno, che ti fa perdere le coordinate, che ti annebbia ogni sensazione.

Capita che l’interruttore a un certo punto scatti su OFF.

A lui è capitato.

Già.
Capita.

Punto e basta.

Me per fortuna capita anche di stare meglio. Di ritrovare gli indirizzi, le persone, le facce.

Capita anche di sentirsi dedicare un pezzo su un blog.
Tipo questo.
Alessandro, bentornato nella mia vita.
(e anche nella tua!)

Ti faccio ciao ciao da qui, con la manina.

Meno male che sei tornato.
Ho sentito la mancanza.

:-)

15/01/08

Ai vostri posti.

"Ai vostri posti."

...

"Pronti."

E poi arriva lo sparo dello starter.
Faccia a terra il più possibile, i piedi che spingono sui blocchi, le chiodate che fanno presa nella pista, l'apnea dei primi metri, le braccia che cercano di remare quanta più aria a favore.

Espiri per enormi passi. Inspiri, poi respiri, poi continui.
E quando il ritmo è preso è la pelle della faccia quella che fa impressione.
Senti i rimbalzi della pelle della faccia che vibra contro le ossa del cranio.
Sugli zigomi.

L'acido lattico, le gambe che diventano dure, le ombre che vedi con la coda dell'occhio: chi è davanti, chi ti raggiunge, chi non arriva.
Il pubblico che urla lo senti solo alla fine.
Prima senti solo il tuo respiro e quello di chi ti è vicino.

Pistorius non correrà a Pechino.
E’ troppo avvantaggiato. Dicono.

Io so solo che non ha i piedi.
Una delle cose che mi hanno insegnato è che la prima cosa da fare è usare bene la parte anteriore del piede.
Devi graffiare la pista, aprire le dita come se fossero il palmo della mano.
Usare anche l’ultima fibra nervosa delle falangi per cercare la spinta.

Pistorius non ha neanche la sensazione delle dita.
Ha una dinamica simile alla corsa, ma non è la stessa cosa.
Non ha le ossa, le giunture che scricchiolano. Non la può sentire quella sensazione a macina, quando la pianta del piede tocca la pista.

Non ha i polpacci. L’acido lattico gli parte dalle cosce.

Ha due pezzi di carbonio rimbalzini.
E vuole correre.
Secondo me per il semplice fatto che se sei il più forte nella tua categoria, poi non ti diverti più.

L’hanno testato, misurato, analizzato, per vedere quanto fosse vicino alla normalità.

Non sta sbandierando il suo handicap nella voglia di essere normale.

Lui è la cosa più veloce al mondo senza le gambe.

Pistorius è diverso, e lancia la sfida a quelli diversi da lui.
Secondo me non c’è niente di male.
Secondo me non c’è niente di più normale che accettare la sfida.

Alla fine stiamo semplicemente facendo a chi arriva prima.

Ma forse no.

Ai vostri posti.

State tutti ai vostri posti.

14/01/08

Immortalità.

"Non muore?"
"Chi?"
"Il personaggio del tuo racconto."
"I miei personaggi non muoiono mai."
"Si? Strano, questo qui lo vedevo un po’ pallidino!"

(Dialogo senza senso tra me e Gigi mentre io scrivo al mio Mac e lui mi sta seduto di fronte).

11/01/08

Irina Palm

Irina Palm è un bel film sull'imbarazzo.


Uno dei miei momenti di peggior imbarazzo è stato da adolescente, ad una gara d'atletica notturna.
Avevo un paio di short corti. Sgambati. Ero convinta di essermi depilata.
Peccato che valesse solo per le gambe.


E voi?
Quando è stata l'ultima volta che vi siete sentiti in imbarazzo?

09/01/08

Batti le bionde.

E dopo la deprimente cazzata maschilista di Ciao Darwin, ieri sera mediaset ha proposto una nuova indecenza:
"Batti le bionde".

Programma cretino dove l’inutile Papi urla a una schiera di biondissime, pettinatissime e formose “dimostrate di non essere oche! Sfatiamo il luogo comune!”

Allora:
già partendo dal fatto che il concorrente sia un solo maschio contro 50 donne da battere mi fa subito pensare che le donne siano più deboli. E questo non mi piace.
Il fatto che si dia per scontato che siano stupide mi irrita moltissimo, e che questo giudizio preso per buono sia legato al colore dei capelli mi fa incazzare ancora di più.

Loro, le 50 sgallettate, mi fanno inferocire, perché NON PUOI prestarti a un gioco dove ti stanno dando della scema e ti prendono pure per il culo.
Ma forse io ho troppo rispetto di me.

Detto questo consiglierei a mediaste di migliorare il format:
perché non prevediamo anche
"BATTI IL NEGRO INFERIORE" Dove un concorrente maschio deve dimostrare di farsi ubbidire da 50 uomini di colore sottomessi.
"COMPIANGI IL POVERO HANDICAPPATO" Dove un maschio deve dimostrare come 50 portatori di Handicap siano meno abili di lui a salire e scendere le scale.

E infine
"SCOPRI CHI HA IL CAZZO CORTO" dove bisogna indovinare quale dei 50 possessori di Ferrari, Porche e Corvette ha il pene più corto.

Sfatiamo i luoghi comuni!

Perché ci si presta, senza fare una piega, a questo sbeffeggiamento della donna?
E non ditemi che sono esagerata: si giudica l'inferiorità di un individuo partendo da una qualità fisica (il colore dei capelli).
Se l'avessimo fatto per il colore della pelle? Cosa sarebbe successo?

Dove sono le donne? Perché non si arrabbiano?

Perché non ci arrabbiamo?

05/01/08

La gatta morta è sempre più viva.

“Cioè… ha tutto quel suo modo di fare la gatta…”
La conosce anche lui.
Sa che l’ultima volta mi ha dato fastidio il modo di fare di lei.
Ha notato benissimo il modo che ha di porsi con gli uomini. Che ha avuto anche con lui.
E’ fatta così: ogni occasione è buona per fare battutine.
Sorride sempre, ammicca, è sempre la prima ad attaccar discorso.
E’ lei che l’altra volta ha agganciato lui ricordandogli dove si erano visti l’ultima volta.
E’ stata lei a fare deliziosamente l’offesa perché lui non aveva in mente chi fosse.

E’ lei che poi mi viene a dire “ah, però, il tuo amico…”

Lei ha un sacco di amici maschi. Tantissimi.
Alcuni me li ha fatti conoscere.
Le muoiono tutti dietro.
Hanno tutti quel fare da cane al guinzaglio, da storia inespressa, da speranza ancora viva.
Ce li ha tutti così.
E io sinceramente non credo che lei non lo sappia.

Non può far finta di non sapere quello che fa.
Un po’ mi annoia, un po’ mi fa tristezza questa sua necessità di piacere.
La necessità della conferma.

Lei deve piacere.
Lei deve sentirsi addosso quello sguardo, quello che parte dal basso verso l’alto.
Quella carrellata in slow motion che le fanno partire dalle caviglie fino a su.

Io dico a lui che non capisco il perché di questa cosa.
Lui mi risponde “una donna che vuole piacere ha già vinto metà della battaglia. A un uomo piace una donna che fa di tutto per piacergli. ”
“Ho capito! Ma lei lo fa con chiunque! Mi sembra disonesto, non trovi? Li tira scemi e poi non ci fa nulla. O quasi”.

“Io non sopporterei una così”

Questo è vero. Infatti sono io la tua amica. Non lei.
E aggiunge:
“ E poi lei ha il naso da pompini”.
Già.
E ancora non so se sia un pregio o meno.

Beh. Però, conoscendola, nuda sono meglio io.
Comunque.

04/01/08

Clitoride

E su Elle.it nel mio blog sul sesso si parla di clitoride e di cosa farsene.
O fargliene.

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