Quando anche il prete del tuo paese tuona dal pulpito della chiesa Facebook è la nuova piazza del pettegolezzo, basta! La gente usa Facebook per sparlare e per ottenere qualche like in più capisci che c’è oggettivamente un problema e devi fare qualcosa, soprattutto se non è la prima persona istituzionale a cui senti dirlo.
Quindi
ho pensato di tenere questa semplice lezione di “Facebook for dummies di
paese” per permettere a tutti di utilizzare Facebook meglio, e togliere
qualche peccaminosa e inutile paranoia
1-
Facebook non è il male: è male l’utilizzo sbagliato che se ne fa: è un social network che
serve per mettere in contatto le persone: sui social si dialoga, si discute, ci
si scambiano idee e opinioni e soprattutto si ascolta. Non è un posto da
monologhi ma un luogo di scambio. Fruttuoso o meno che sia dipende
dall’argomento e dalle persone che state frequentando.
Se
vi rendete conto che una persona che vi è amica pubblica solo cazzate non siete
obbligati a seguirla, potete toglierla dagli amici, o più semplicemente di
fianco all’ennesimo post-cazzata potete cliccare sulla destra la freccina verso
il basso, la seconda voce dice non seguire più pinco pallo e magicamente
le sue elucubrazioni mentali da Asilo Mariuccia non vi appariranno più nelle
schermate, senza doverlo togliere dalle amicizie. (Anche se, mi vien da dire…
fatevelo un pensiero su chi frequentate se queste cose sono all’ordine del
giorno).
2 - Chi può leggere?
Prima di farvi la pippa del non voglio che tutti vedano quello che pubblico
dovete sapere che i social sono dotati di filtri di privacy. Potete scegliere
prima di tutto chi accettare tra gli amici, secondo potete decidere chi, tra
questi amici, può leggere ogni singolo post che pubblicate. Andate in alto a
destra dove c’è il lucchetto, cliccateci sopra e troverete delle belle e facili
spieghe per capire come creare filtri adatti alle persone che frequentate e ai
post che mettete.
Se
poi la vostra domanda è Ma se io metto i filtri eppure anche chi non
dovrebbe leggerlo lo viene a sapere? la risposta è semplice: frequentate
gente che non si fa gli affari propri. Sono dei pettegoli di professione, dei
cecchini dei cazzi tuoi mai e nessun filtro li fermerà, solo un sano
vaffanculo e il toglier loro il saluto, ma questo tutto rigorosamente nella
vita reale.
3 - Ce l’hai con me?
– Facebook è il luogo della libertà di pensiero. Di chiunque. Quindi anche del
pensiero idiota o del pensiero fuffa. Avete il dubbio che una frase scritta da
qualcuno abbia preso per mira voi? Vi faccio una semplice domanda: nella vita
reale inseguireste qualcuno sulla porta di casa urlandogli Ce l’hai con me?
Mh? Ce l’hai con me? solo perché qualcuno vi ha detto che ha sentito
quel tale dire qualcosa su di voi? Andreste veramente a suonargli il campanello
per dirgliene un sacco e una sporta, tutto per sentito dire?
Io
parto dal presupposto che finché non c’è il mio nome, non è un problema mio.
La
netiquette, ovvero le regole delle buone maniere sui social invitano a
comportarsi sui media esattamente come fareste nella vita reale. I pettegoli
sono sempre esistiti, decidete voi se dare loro retta. Oppure potete sempre
giocarvi la carta dell’ironia sullo stesso terreno, dipende come ve la cavate.
A
mio avviso vale sempre quella massima di Oscar Wilde che dice mai discutere
con un idiota: ti trascina al suo livello e poi ti batte con l’esperienza.
4 - Si ma gli altri sparlano.
Ribadisco:
è davvero così interessante alimentare ancora questa diceria? Sicuri che stiate
facendo la cosa giusta? Continuare a dire ci sono persone che sparlano
non è già sparlare? Avete di meglio da fare? Fatelo.
5 - Non mettete foto se non autorizzati a farlo: essere taggati in immagini
imbarazzanti per qualcuno è divertente, per altri è controproducente. Se volete
mettere foto pubblicate solo quelle che vi riguardano personalmente e
strettamente. Vale soprattutto per le foto coi bambini. Non tutti vogliono le
immagini dei propri figli sparate in rete. Vale anche per le attività
commerciali: se avete un locale e volete pubblicare le foto delle serate,
chiedete alle persone se potete farlo e soprattutto chiedete di interagire
postandone a loro volta. A me è capitato di trovare la foto di mia figlia in
una tavolata di un ristorante… avrei potuto fare denuncia - o comunque segnalare
il post- essendo una minore e non essendoci la mia autorizzazione.
Occhio.
6 - Conoscete meglio le persone guardando ciò che condividono.
Non
c’è niente di meglio che farsi una bella panoramica di ciò che condividono le
persone per capire davvero la loro filosofia. Condividere è la parola chiave:
sotto un post che vi interessa c’è proprio scritto CONDIVIDI- ovvero mostra che
sei della stessa opinione.
Osservate
quello che le persone condividono- ovvero che decidono di rendere pubblico come
pensiero con cui concordano: vedrete che la mamma che non avete mai considerato
molto in realtà adora il buon cinema e ama gli stessi libri che amate voi,
oppure che il tizio che incrociate di fretta è un cuoco raffinatissimo e un
grande esperto di serie tv.
Oppure
potreste scoprire cose meno “alte”, come supercattolici che seguono gruppi
ferocemente omofobi, che hanno la stessa opinione riportata su fotografie che inneggiano
al razzismo e al boicottaggio di Sanremo solo perché hanno invitato Concita
Wurst.
Alla
faccia della compassione e dell’accoglienza.
7 - Io non ho Facebook, però lo critico. A mio avviso è una sciocchezza
imbufalirsi su qualcosa che non si conosce o si conosce solo vagamente. Volete
capirne di più? Studiate, interessatevi, approfondite, fate domande a chi ne sa
più di voi. Magari usate i social per un po’ e poi chiudeteli, se decidete che
non fanno per voi, ma per favore non condannateli a priori se non li conoscete.
Altrimenti rischiate di fare la figura degli sciocchi, e questo no che non è
pettegolezzo, ma un dato di fatto.
Come
ogni cosa, Facebook e qualunque altro media si può usare bene o male.
Voi
ne state facendo cosa buona e giusta?
1 commento:
Bravissimo!!!
Grazie per le post!!!
baccio molto grande! :)
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